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                             Abbiamo cominciato a salire per tortuosissimi tornanti che richiedevano una manovra per essere superati, mentre le cime delle montagne sembravano ancora lontanissime. Sotto di noi il baratro aumentava, superavamo ruscelli, cascate, ma non si vedeva una fine ravvicinata a questa situazione. Dopo circa 3 ore di questo infinito salire, quando ormai stavo per avere una crisi di panico ( anche perché nel frattempo dalla stretta valle stava cominciando a salire un nebbione), abbiamo raggiunto la vetta della montagna e  ci siamo trovati in mezzo ad immensi prati verdi  pieni di fiori, ruscelletti, aria frizzante…. Avevamo raggiunto quota 2500 slm partendo da zero! Non male!

 

                            Da lì son servite altre 2 ore per raggiungere Baypurt, ma ormai il peggio era passato. In mezzo a questo nulla 2 pastori hanno fatto l’autostop: padre e figlio, che abbiamo caricato e che ci hanno “profumato” il camper di un persistente odore di capra che ci ha accompagnato per un paio di giorni!

 

                            In questa zona isolata dal resto del mondo anche le tradizioni sembrano più estreme.  Ad esempio il modo di vestire e di comportarsi delle donne. Qui quando escono si avvolgono con  una specie di mantello a metà tra la tonaca di un frate e un plaid che ricopre anche gran parte del viso. Al confronto i mortificanti “cappottini” che le donne indossano in altre parti del paese sembrano capi civettuoli!

                           Ma quello che più mi ha colpito delle donne di queste parti è che molte si muovono rasenti i muri, come prede cacciate.

 

                           L’estenuante giornata si è conclusa presso lo spazio di un benzinaio poco dopo Baypurt che ci ha preso sotto la sua protezione.

                                         8 agosto

                           Ripreso il cammino verso Amasya attraverso mutevoli e suggestivi paesaggi. Breve sosta ad Amasya (che già conoscevamo) per un caffè turco e un po’ di shopping e ancora altra lunga tappa (la Turchia è infinita!) fino a Gerede, dove si imbocca l’autostrada Ankara/Istanbul.

                           Dopo l’ennesima notte trascorsa presso un benzinaio abbiamo ripreso il cammino, questa volta tutto autostradale, fino a Edirne, che non avevamo mai visitato.

                           EDIRNE   è una cittadina molto gradevole, poco turistica e con alcune bellissime moschee  (qui ha lavorato il famoso architetto Sinae, lo stesso della moschea blu di Istanbul). Ottima cena lungo il fiume con un eccellente piatto di montone e pomodori al coccio.

                                           10 agosto

                           Abbiamo fatto il grave errore di varcare la frontiera verso la Grecia da Edirne, invece che da Ipsala, come abbiamo sempre fatto. Questo è un piccolo punto di frontiera, solo per auto e non per i camion….ma per oscuri motivi (forse perché è il punto di ingresso dalla Bulgaria), ogni auto viene svuotata del suo contenuto e controllata. La cosa richiede ore di tempo. Le auto che ci precedevano erano tutte bulgare o turche, noi eravamo gli unici della UE. Abbiamo chiesto se per noi c’era un canale preferenziale ma ci hanno risposto di no. Dopo 3 ore è arrivato  il nostro turno e siamo passati senza controlli. Eccoci arrivati in Grecia, quindi veramente a casa!

                          Altro giorno di guida fino al tramonto. Ci siamo fermati per il pernottamento lungo un laghetto alle spalle del Monte Athos. Cena in un ristorantino con sarde fritte e alla brace, rezina e ozu finale. Peccato che la statale rumorosa e le zanzare abbiano dato poca tregua. Al mattino presto sveglia con la bella visione del lago popolato da aironi, cormorani, garzette e …un meraviglioso ed enorme pellicano che navigava sicuro di sé, incurante del pescatore e della barca che gli stava passando a fianco.

                                            11 agosto

                          Ultima tappa fino ad Igoumenitza, e sistemazione lungo la spiaggia piena di eucalipti e attesa del traghetto per Ancona  prevista per l'indomani sera.

             UZBEKISTAN                                                               segue pag 18