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L’ingresso in Georgia si è contraddistinto subito per la totale mancanza di segnaletica stradale. Per imboccare la strada per Tiblisi, e poi quella per Sighnaghi, sono state necessarie decine di richieste di informazioni. Tutto a gesti, naturalmente, e quando la cosa si faceva più complessa, qualcuno azzardava il disegno di una mappa. Uno di questi episodi si è svolto in questo modo: richiesta di informazione presso un benzinaio. Vista la difficoltà di capirci lo stesso mi ha invitata a scendere ed entrare nel suo “ufficio” dove avrebbe potuto disegnare una mappa. Quando Pierluigi mi ha raggiunto ha avuto davanti a sé questo quadro: io seduta su un divanetto con la faccia inebetita mentre il benzinaio, con la stazza di un grosso orso, spiegava con voce tonante e tracciava su un foglio segni incomprensibili. Alla fine si è capito che, tanto per confonderci un po’, che aveva addirittura proposto 2 alternativa per raggiungere Sighnaghi! Comunque la gente è molto disponibile.
Quando infine abbiamo raggiunto l’agognato paese di Sighnaghi, descritto dalla Lonely Planet come un’oasi di pace in mezzo ai monti Kacheti…abbiamo temuto di avere sbagliato qualcosa. Da lontano abbiamo avvistato delle belle mura quasi intatte, ma appena abbiamo superato una antica porta siamo stati investiti da un polverone pazzesco che impediva di vedere alcunché: strade disfatte, tubi divelti, costruzioni abbattute, impalcature ovunque. Ma non per una piccola parte del paese, ma per il 90%! In una sola strada sembrava che i lavori fossero terminati e qui abbiamo potuto renderci conto di come, tra poco, si trasformerà il paese.
Casine perfette, rifatte ex novo, con balconcini di legno di colori diversi, pieni di vasi di fiori…peccato che fossero finti. La sera si accendono luci di colori diversi che danno un effetto luna park. Insomma nulla è autentico. Data la bella posizione tra i monti Kacheti con affaccio su una valle immensa tra qualche anno sarà la zona di villeggiatura dei nuovi ricchi di Tiblisi. Per fortuna la serata ha avuto un epilogo positivo. Uscendo da questo enorme cantiere ci siamo incamminati verso la lunga cinta muraria che dista un po’ dal paese. Così ci siamo casualmente imbattuti in un grazioso ristorante con vista strepitosa. Alla nostra richiesta di poter cenare ci hanno dapprima opposto un “nijet”, perché non c’era posto, ma poi l’intermediazioni di alcuni clienti russi che parlavano inglese ha sbloccato la situazione e siamo riusciti ad avere un’ottima cena. I nostri vicini di tavolo russi ci hanno anche offerto il loro vino (in realtà una “ciofeca”, ma a loro sembrava buono) proponendoci continui brindisi alla loro maniera, cioè facendo ogni volta una dichiarazione.
Ad un certo punto abbiamo sentito anche degli spari provenienti da tavoli vicini e, alla nostra meraviglia, uno dei russi ha commentato: come a Corleone! La serata è terminata con alcuni musicisti che in nostro onore hanno suonato e cantato musiche tradizionali georgiane.
Il ritorno al camper, lasciato nella parte opposta del paese , per una strada dissestata per i lavori in corso e al buio più pesto è stata una bella avventura. E quando ormai stavamo per arrivare abbiamo incontrato uno stano tipo: basso e tarchiato, atteggiamento macho, giubbotto di pelle con su scritto “criminal police” che ci ha abbordato chiedendoci chi eravamo e dove alloggiavamo. Quando gli abbiamo mostrato il camper ci ha fatto grandi gesti di rassicurazione facendoci capire che avrebbe vigilato su di noi. Appena siamo entrati in camper ci siamo chiusi a doppia mandata e abbiamo attivato la chiusura “hard”!
L’indomani abbiamo raggiunto Tiblisi e alloggiato all’albergo “Beau Monde”in una traversa della Rustaveni, la via principale. Segnalato dalla Lonely Planet non ha deluso le aspettative. L’aspetto esterno, alquanto dimesso, è stato subito smentito da un interno di gran classe. E’ un palazzotto appartenente ad una famiglia che ha pensato di ristrutturarlo e trasformarlo ad albergo, con ampie camere e suite, begli arredi, piacevoli parti comuni (salotto e sala da pranzo, biblioteca con internet, ecc). Il prezzo di $ 100 include, oltre la suite, una colazione da “signori” (incluso caviale) e una ottima cena, vino incluso!
Tiblisi è una bella città che si allunga tra il fiume Mikvari e i monti, ma non presenta monumenti particolarmente rilevanti. Un po’ deludenti le tetre chiese ortodosse. Una delle parti più piacevoli è quella che si estende ai piedi della fortezza fino al fiume, con deliziosi baretti, vinerie e negozi, alcuni dei quali anche molto spiritosi, come il “KGB STILL WATCHING YOU