2° episodio pag. 9
Pomeriggio del 18 luglio. Siamo andati in un internet point in centro per scaricare la posta e vedere se il tipo di COUCH SURFING di Baku cui avevo scritto prima di partire mi aveva risposto per darmi il suo telefono. Ma niente. Avevo anche mostrato a Pierluigi la foto del tipo in questione (Symon Lord) presente sul sito.
Mentre stavamo in fila alla cassa per pagare ho visto entrare nel locale un tipo che assomigliava a Symon Lord e l’ho detto a Pierlu che ha condiviso la mia impressione (l’avevamo appena visto sul web!). Lui si è seduto ad una postazione vicino alla porta e quando uscendo gli siamo passati vicini Pierlu ha detto a voce alta “che sai di SYMON?” il tipo si è girato di scatto e io ho aggiunto: Symon Lord? “Yes” ha risposto stupito. Quando gli ho detto chi eravamo è trasecolato, penso avrebbe voluto sprofondare! Ha balbettato qualcosa come “vi spettavo più tardi” (ma come se non ci aveva fornito il telefono!), ci ha dato il suo biglietto da visita, ma noi abbiamo tagliato corto e siamo usciti. Una coincidenza strabiliante. Oltretutto Baku ha 2 milioni di abitanti!
Il commento di Elisa è stato “ il cosmo intero ha congiurato per fargli sapere che è un coglione!”
Una delle tante stranezze e coincidenze che ci capitano in viaggio.
20 luglio
Siamo andati all’aeroporto e abbiamo passato lì la notte, in attesa del volo l’indomani mattina. Col cuore in gola per paura di uno stop all’ultimo momento: “spiacenti, non potete imbarcarvi perché avete il camper”. Quando in una delle tanti fasi del check-in un poliziotto ha preso i nostri passaporti ed è andato a confabulare in ufficio la tensione è salita alle stelle. Per fortuna era solo una questione di timbri che l’ambasciata azzera e Roma aveva omesso. Infine siamo saliti su un non più freschissimo aereo tra uzbeki, azeri e tagiki pieni di fagotti e dopo 2 ore eravamo a Tashkent.
21/22 luglio
Preso il taxi per hotel Orzu ($33 camera doppia B&B), cena al ristorante indiano Omar Kayan e l’indomani preso il treno delle 7 per Samarkanda.
Molto ben impressionati dai treni uzbeki che sorpassano di molto quelli italiani: più puliti, aria condizionata, hostess che servono in continuazione thè, panini, merendine (se il viaggio è lungo anche pasti più sostanziosi). Tashkent/Samarkanda €5 a persona.
Siamo stati adottati dai nostri compagni di viaggio con cui abbiamo conversato con le 5 o 6 parole che avevamo in comune. Alle 10.30 eravamo a Samarkanda.
Già da Baku avevamo contattato un Servas di Samarkanda, Anatoli ….., che infatti ci ha inviato un suo amico, Vladimir, ad accoglierci alla stazione (lui era impegnato). Anatoli ci ha anche trovato una sistemazione presso un B&B a gestione familiare a pochi passi dal Registan, la mitica piazza di Samarkanda ($33 per una doppia con bagno, pulita e con abbondante colazione). Va annotato che in Uzbekistan ci sono alcune difficoltà a dormire presso case private perché lo Stato esige la registrazione presso la polizia…allora per evitare grane è meglio dormire in regolari alberghi. Vladimir ci ha spupazzato tutto il giorno portandoci a vedere SHAHAR –I- ZINDAH,la zona delle tombe monumentali che Tamerlano fece costruire per i suoi familiari, la MOSCHEA DI BIBY KHANYM (moglie di Tamerlano) e il mercato agricolo. Pacato, riflessivo, con una discreta conoscenza di italiano, francese e inglese e …giapponese! Lavora in una fabbrica americana di tabacco.
La sera ci ha condotto a cena a casa di Anatoli e di sua moglie Irina. Ci hanno preparato un ottimo PLOV (piatto nazionale uzbeko a base di riso, carne e verdure), melanzane e insalata il tutto accompagnato da vino uzbeko (un po’ dolce, per i nostri gusti).