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Anatoli merita un capitolo a sé. Di origine russa, sulla cinquantina, ha 2 occhi vivacissimi e mobilissimi. Fa parte (o meglio è tra i promotori) del gruppo di “esperantisti” con i quali ha frequenti scambi. Ed oltre a questo è il creatore e il direttore di un singolare “museo della pace”. Creato una ventina di anni fa, ha raccolto negli anni le adesioni di personaggi di rilevanza mondiale, a cominciare da Teresa di Calcutta, Gorbacev, ecc. e partecipa ad incontri internazionali, promuove momenti (artistici, musicali, ecc) soprattutto tra i giovani. E’ indaffaratissimo e un grande organizzatore. Ha guidato con perfetta regia i nostri momenti a Samarkanda, affidandoci ad altri nei momenti di sua indisponibilità. Ottima conoscenza dell’inglese e un grande comunicatore. Un personaggio notevole insomma!
Gli altri monumenti salienti di Samarkanda che abbiamo visitato nei giorni successivi sono la PIAZZA DEL REGISTAN, naturalmente, il MAUSOLEO DI GURI AMIR (con le tombe di Tamerlano e Ulugh Beck) e l’OSSERVATORIO DI ULUGH BECK (nipote di Tamerlano e grande astronomo, inventore del sestante)
24 luglio
Gita di un giorno a SHAKHRISABZ, città natale di Tamerlano, sotto la perfetta regia di Anatoli. Alle 7.00 (sic) era in albergo, ci ha condotti alla stazione dei taxi collettivi, ha contrattato prezzo e orario del ritorno, si è accertato che avessimo capito bene facendoci scrivere il tutto sull’agenda,…e via! Per non aspettare troppo a lungo che il taxi si riempisse abbiamo comprato il posto rimanente: in Uzbeko si dice “comprare l’aria”!
Shakhrisabz è una città molto meno turistica. Le cose più interessanti da vedere sono i resti (pochi) del grandioso palazzo estivo di Tamerlano, AK SARAY, la MOSCHEA DI KOK-KUMBAZ, con i mausolei del precettore spirituale di Tamerlano e di suo padre e quello che Ulugh Beck fece costruire per i suoi discendenti; il complesso di KHAZRATI-IMAM dove si trovano le tombe di 2 figli di Tamerlano e, vicino, il bunker che conduce alla cripta di Tamerlano fece costruire per sé ma dove il suo corpo non fu mai sepolto. Camminato un po’ per il mercato, sotto il sole cocente e comprato ben 3 “suzanné” e un cappellino. Naturalmente siamo passati sotto l’incombente statua di Tamerlano, come al solito frequentata dalle coppie di sposi che si recano qui per la classica foto.
Come spesso ci capita in questi viaggi fuori dalle rotte dell’”occidente”, un ragazzo che vendeva dolcetti lungo la strada e cui ne avevamo ordinati un po’, non ha voluto i soldi.
Ripescati verso le 15.00 dal nostro tassista istruito da Anatoli e ritorno a Samarkanda . Abbiamo cenato in albergo con ottimi “manti” (specie di ravioli ripieni cotti al vapore). Solo che il numero era un po’ eccessivo e adesso Pierluigi sta espiando!