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                  Comunque in tutte le 7 ore del viaggio siamo stati infarciti di cibo, in particolare ci veniva offerto un piatto di PLOV ogni ora! Ma con i nostri problemi di stomaco io e Pierlu non ne abbiamo approfittato.

                  A Tashkent l’Orzu Hotel era al completo e quindi abbiamo ripiegato sul Ravshan Hotel: più brutto e più caro. La sera abbiamo dato un’occhiata al centro moderno della città, intorno a Amir Timur Maydani (68)(la piazza dove un tempo troneggiava la statua di Lenin ed ora quella di Tamerlano: come va la storia!). E’ una zona di grandi viali (le “prospettive”) ma anche giardini e fontane. L’enorme “Uzbekistan Hotel” di evidente origine sovietica, domina ancora la piazza.

                   L’indomani mattina, 1 agosto, in metropolitana (è una delle cose più belle di Tashkent; di particolare pregio una fermata dedicata ai cosmonauti…che ci hanno impedito di fotografare) siamo andati al Mercato della città vecchia: mercato Chorsu,  con tutti i suoi colori e odori. Visitati anche i mitici “magazzini Gum” che però sono ormai molto modernizzati. Quindi dopo aver recuperato i bagagli, corsa all’aeroporto. Al check in la signorina ci faceva delle difficoltà perché il nostro biglietto era per il 4 agosto e non per il primo, ma quando ha chiamato il responsabile questi ha subito liquidato la faccenda: “italianski da, da!” Non ne poteva evidentemente più di noi con tutte le telefonate che gli avevamo fatto pervenire!

                   All’aeroporto siamo di nuovo rimasti stupiti dal gran traffico di meloni  tra i passeggeri. Trasportano questi “siluri” dall’Azerbaijan all’Uzbekistan e viceversa. Ma perché non si tengono ognuno i propri?

                   L’Uzbekistan è sicuramente stata una esperienza bella e “facile” anche viaggiando con i mezzi pubblici. Unica difficoltà il cambio di soldi. Impossibile prelevare con il bancomat, le banche più grandi anticipano soldi (in dollari) con carta Visa, ma non postepay. Alcuni grandi alberghi cambiano euro in SUM…ma ti ritrovi bustate di soldi  La banconota più alta equivale a 60 centesimi di euro, e se come è capitato a noi, ne hanno solo del valore di 30 centesimi, è veramente difficile trovare dove metterli.

                   Annotazione socio-economica: in Uzbekistan non abbiamo visto quello scarto, talvolta imbarazzante, tra i nuovi ricchi, volgari e spacconi, e il resto della popolazione che abbiamo visto a Baku. Pochi possiedono una macchina. Dei 9 Servas di Samarkanda solo 1 possiede una automobile, una vecchissima 124  (che spesso mette a disposizione degli altri).

                   Battuta di Anatoli: qui potete rivivere la vita in Italia di 40 anni fa e per lo stato delle strade quella di 100 anni fa!

Lo stipendio di un operaio è di circa $100 al mese, quello di una impiegata di $50!

                   Il volo partiva alle 19.00, così alle 21.30 eravamo all’aeroporto di Baku dove ci attendeva il fedele Filippo e dove abbiamo dormito.

                                        2 agosto

                   Ripreso il cammino di ritorno con l’intento di visitare qualche luogo dell’Azerbaijan e della Georgia, visto che all’andata siamo venuti dritti alla meta senza fermarciIl primo sito visitato è stato Suraxani, vicino all’aeroporto di Baku, un tempio zoroastriano con ancora il fuoco perenne, dovuto ad una sorgente di gas naturale.

                         UZBEKISTAN                                         segue pag. 14