Sonia racconta il suo viaggio in Ungheria e Romania

anno 2006

Budapest

 

Cari amici,

di ritorno dal nostro viaggio annuale (ormai una tradizione consolidata) ci piace condividere questa esperienza. Doveva essere un viaggio in tono minore...a causa delle vicende personali e della frustrazione per la mancata Samarcanda.

In realtà Ungheria e Romania si sono rivelate molto interessanti, più di quanto avremmo potuto immaginare all'inizio.  La Romania in particolare ci ha riservato sorprese artistiche e paesaggistiche molto belle.  Non è stato un viaggio rilassatissimo, come pensavamo, sia per il gran caldo umido dell'Ungheria (viva l'Iran dove almeno è secco) sia per le pessime strade della parte nord della Romania che ci hanno costretto a percorrere moltissimi chilometri a venti-trenta all'ora, cercando inutilmente di evitare enormi buche.  In alcuni tratti dovevamo marciare in prima, zigzagando tra i crateri.  Del camper abbiamo dovuto a volte quasi raccogliere i pezzi.  Abbiamo incontrato persone simpatiche che ci hanno permesso di conoscere meglio la realtà di quei paesi (ospiti della madre di una amica ungherese a Budapest, due rumeni che hanno viaggiato con noi in camper per tre giorni mentre andavamo a visitare i monasteri della Bucovina, e due simpaticissimi pensionati ci hanno ospitato due giorni a Timishoara nella loro casa, ed è stato a volte molto commovente sentire i racconti della loro vita nei tempi passati).

 

 

Trieste


Ma andiamo con ordine.  Siamo partiti il 20 luglio, alle 12,30 con 40°.  Classica partenza "cojona"!

Abbiamo fatto la prima sosta a Trieste che per una serie di motivi non eravamo mai riusciti a visitare.  Siamo arrivati sulla bellissima e imponente piazza principale che affaccia sul mare mentre il sole stava tramontando.  Abbiamo parcheggiato a 1 metro dall'acqua godendoci i colori del tramonto e..., poichè la poesia mette fame, siamo andati subito dopo a cercare una osteria, "Gepi lo slavo", famosa, qualcuno ci ha detto, per "la porcina", specialità triestina a base di maiale, credo, lesso.  Non esattamente un piatto estivo!  Infatti Gepi aveva chiuso i battenti e se ne era andato in ferie!

Un passante interpellato ci ha suggerito un'alternativa dove poter cenare (ma senza "porcina").

Pecs

L'indomani, dopo aver visitato il centro storico della città, ci siamo diretti verso la Slovenia, che abbiamo attraversato velocemente in autostrada, per poi entrare in Croazia e dirigerci verso nord, verso il confine ungherese.

Siamo entrati in Ungheria da sud, esattamente da Barcs.  Da lì ci siamo diretti verso Abaliget, sona di villeggiatura a nord di Pecs.  Si trova in una zona collinare, tra il verde, con 2 laghetti artificiali e una grotta (si tratta di una zona carsica) visitata da molti turisti.  L'abbiamo visitata anche noi...ma dopo aver visto Frasassi non ci ha particolarmente impressionato.  La zona è comunque molto piacevole e rilassante.

L'indomani siamo ripartiti per Pecs.  Abbiamo visitato il centro storico non molto esteso, molto ben curato, con edifici ben restaurati, per lo più barocchi e con qualche caratteristica particolare:  ad es. 2 moschee di cui una trasformata in chiesa, visto che questa zona fu per diverso tempo sotto il dominio turco.  L'artista Vasarely è nato qui ed abbiamo visitato il bel museo che la città gli ha dedicato.  Abbiamo anche consumato il primo di una serie di goulash in un ristorantino del centro.             Ripartiti  alla volta di Orfù, vicino ad Abaliget, altra piacevole zona di villeggiatura in mezzo ai boschi con altri laghi artificiali.  Ci siamo sistemati sulla riva di uno di questi, sotto alberi di susine carichi di frutti maturi.  Abbiamo cenato schiaffeggiandoci braccia e gambe per scacciare gli sciami di zanzare.  Neanche tra le più moleste, devo ammettere.
Da lì ci siamo diretti a Vezrem, sul lato nord orientale del lago di Balaton.  E' una città molto graziosa, con un "castello" che la sovrasta, in realtà la vecchia città medioevale con le sue stradine ed edifici storici, molti dei quali barocchi.  C'erano pochissimi abitanti e turisti in giro.  In realtà essendo domenica, tutta la popolazione si accalcvava sul lago Balaton.  Ce ne siamo resi conto percorrendo la strada che costeggia a nord il lago.  Una specie di costa adriatica.  A proposito, pare che molti tedeschi, a causa degli esagerati aumenti dei prezzi in Italia abbiano tradito le nostre coste per il lago Balaton.  Certo gli "acquafun", le bancarelle di cianfrusaglie, la forte urbanizzazione non ci fa amare particolarmente questi luoghi.  Forse venendo fuori stagione si potrebbero apprezzare certi tratti di costa, tra belle case e vigneti (è una delle zone "vinifere" dell'Ungheria), ma non ora.  Il Balaton termina con una bella cittadina, Kesthely, dove abbiamo cenato e pernottato.  La città ha un bellissimo castello della fine del '700 costruito da una nobile famiglia locale.  E grazie all'amore di un membro di questa famiglia per il collezionismo, possiamo ammirare splendide collezioni di armi, gioielli, ceramiche, ecc. Notevole la biblioteca.

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